Una diversa etica del lavoro - parte 1
Lavoro da tanti anni oramai (siamo vicini al 1/4 di secolo) e non vi è dubbio che il mercato del lavoro è cambiato in modo significativo.
Chi mi legge sà che fino a 15 anni fà il numero di società di selezione del personale erano in numero tale che i candidati facevano veramente fatica a tenere aggiornato il loro database.
Del resto non era necessario erano loro i commercianti di carne a doversi dare da fare per cercarti e contattarti: chi non faceva almeno un colloquio al mese, chi non informava il propri colleghi, amici e nemici sulle posizioni che tu avevi rifiutato.
La domanda di lavoro era talmente alta che nessuno cedeva sul proprio 25% di compenso per la ricerca.
Qualità : zero . Eravamo ( e siamo carne da macello ) - A qualcuno andava bene anche così : quanti ragazzi ho conosciuto che cambiavano azienda ogni 3 mesi .
Ma era la Milano da bere la nostra. Non eravamo i famosi yuppies perchè ancora si guadagnava poco, ma ci andavamo vicini.
Quanti ragazzi sono stati assunti e buttati via per progetti speculativi senza nè capo, nè coda: perchè la parola d'ordine era : carriera, carriera, carriera.
C'era una società del gruppo delle Partecipazioni Statali , l' Alivar (Cirio, Bertolli, DeRica, ecc.) : gli amministratori delegati camabiavano una volta all'anno, le società di ricerca personale cambiavano una volta l'anno, i p.m. o gli assistant ogni sei mesi.
La cosa strana era che i direttori del personale cambiavano raramente, per cultura erano dei b...., anche se per il principio del minimo sforzo massimo beneficio avrebbero dovuto essere nel loro interesse , lavorare in maniera più ETICA.
Ma dimenticavo che la corruzione in azienda esiste e come se esiste.
Potrei dire che la svolta è avvenuta all fine degli anni 90 ed il punto di flesso come lo chiamano i matematici è stata lo scoppio della bolla speculativa legata ad Internet ed alla borsa.